Seminara. Lavori abusivi su terreni vincolati, deviato il torrente “Duverso” VIDEO

Seminara. Lavori abusivi su terreni vincolati, deviato il torrente “Duverso” VIDEO

Dario Rondinella

Seminara. Lavori abusivi su terreni vincolati, deviato il torrente “Duverso” VIDEO

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venerdì 21 Giugno 2024 - 11:34

Denunciati il titolare della ditta, il direttore dei lavori per i reati di alterazione, distruzione di bellezze naturali e deviazione delle acque

SEMINARA – Avrebbero dovuto essere meri lavori di “sistemazione agraria”, consistenti in un
recupero ambientale di un sito privato, mediante riprofilatura e sistemazione morfologica con
impianto di un pioppeto, invece, alla vista dei Carabinieri Forestale dei Nuclei di Cittanova e
Sant’Eufemia D’Aspromonte , si presentava un’area di cantiere, aperto su terreni vincolati
paesaggisticamente, con luoghi naturali sconvolti da movimenti di terra operati dai mezzi meccanici
di una ditta di costruzioni, intenti ad asportare massivamente e movimentare materiale litoide,
estratto dalle rive del torrente “Duverso”, nel Comune di Seminara .
In pratica, un vero e proprio deterioramento di matrici ambientali protette, con alterazione
sostanziale dello stato dei luoghi e della loro morfologia, non di certo legittimata dal possesso da
parte della Ditta di una mera autorizzazione paesaggistica semplificata, ottenuta per eseguire meri
lavori connessi ad attività agricola, di certo non corrispondenti a quelli effettivamente posti in
essere dalle ruspe.
Le indagini hanno portato i militari ad accertare che il materiale litoide estratto abusivamente dal citato
torrente, veniva poi movimentato per essere introdotto nel ciclo produttivo di un impianto di
selezione inerti con sede in Rizziconi.
In pratica gli investigatori accertavano:
– l’abusiva esecuzione di un’imponente movimentazione di terra all’interno di una
proprietà privata del Comune di Seminara, sottoposta a vincolo paesaggistico;
– l’esecuzione di movimenti terra, sempre abusivi, all’interno di un’altra area adiacente,
anch’essa area sottoposta al vincolo paesaggistico ex lege D. Lgs. 42/2004 art. 142 co. 1
lett. c), senza che fosse stata rilasciata alcuna autorizzazione paesaggistica dall’Autorità
competente;
– la realizzazione di argini, mediante l’utilizzo di terra di riporto, all’interno di proprietà
private, che causavano la deviazione del naturale corso delle acque pubbliche del torrente
Duverso.
– l’esecuzione di movimenti terra in area appartenente al demanio fluviale, utilizzata
verosimilmente per la realizzazione degli argini che delimitano la proprietà del demanio
fluviale e quella privata.
– l’eliminazione della vegetazione spontanea tipicamente ripariale presente sull’area, in
particolare esemplari di pioppo (Populus sp.) e salice (Salix sp.).
L’analisi delle immagini realizzate dai militari anche con l’uso di droni, dimostrava, pertanto,
che il corso d’acqua del Torrente Duverso attraversava, originariamente, la parte centrale delle aree suddette interessate dai lavori, mentre al momento degli accertamenti lo stesso
corso d’acqua risultava essere stato spostato lungo il confine di altri terreni; il tutto veniva
realizzato mediante la realizzazione di argini artificiali, costruiti con notevole quantità di
terra movimentata, interessando anche un’ulteriore particella di proprietà di terzi, non
interessata dalle autorizzazioni paesaggistiche.
Dagli ulteriori accertamenti investigativi emergeva che:

  • per tutti i lavori citati, la ditta esecutrice aveva presentato una semplice Comunicazione
    Inizio Lavori Asseverata (CILA) allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) del
    Comune di Seminara, con asseverazione e progetto a cura del tecnico: gli interventi
    venivano classificati come movimenti di terra pertinenti all’esercizio dell’attività agricola
  • L’area oggetto degli interventi ricadeva in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Pertanto
    per la realizzazione dei lavori di cui trattasi veniva rilasciata all’interessato Autorizzazione
    Paesaggistica Semplificata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria
  • Lo stesso sito ricadeva, inoltre, in un’area di attenzione del Piano d’Assetto Idrogeologico
    (PAI) e in un’area di attenzione del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA).
  • Dalla relazione progettuale a firma del tecnico di parte, si rilevava che i lavori di movimento
    dovevano consistere in “sistemazione finale dell’area mediante operazioni di spietramento,
    spianamento, riprofilatura e messa in posto del manto vegetale per consentire la
    piantumazione di un pioppeto”.
  • Gli interventi, prevedevano solo operazioni di livellamento ed allontanamento dell’inerte
    non utile senza intacco alla conformazione del suolo e del sottosuolo, con realizzazioni degli
    argini mediante l’utilizzo di materiale litoide recuperato dalle operazioni di livellamento, il
    tutto all’interno della proprietà privata.
  • Non veniva esibita alcuna autorizzazione che rendesse lecita la movimentazione di terra
    dall’adiacente area fluviale demaniale.
    Alla luce degli accertamenti, i militari hanno rilevato la sussistenza delle ipotesi di reato di
    inquinamento ambientale, stante il deterioramento significativo e misurabile di un’estesa area
    sottoposta a vincolo paesaggistico mediante deviazione del corso d’acqua con influenze sulla fauna
    ittica, movimenti di terra e prelievo di materiale inerte che hanno comportato l’eliminazione della
    vegetazione spontanea e distruzione dell’ecosistema ivi presente.
    Contestate anche violazioni paesaggistiche ed edilizie, stante la realizzazione abusiva di tali lavori,
    consistenti in attività estrattive di inerti e movimenti terra, poste in essere in area sottoposta a
    vincolo paesaggistico, senza la prescritta autorizzazione, ovvero per aver eseguito opere di
    sbancamento che hanno comportato una perdurante modificazione dello stato dei luoghi in assenza
    del relativo permesso.
    In ultimo, contestato anche il reato di alterazione e distruzione di bellezze naturali, nonché di
    deviazione delle acque e modifiche dello stato naturale dei luoghi per finalità di illecito profitto.
    Il titolare della ditta ed il direttore dei lavori sono stati pertanto deferiti all’Autorità Giudiziaria di
    Palmi, mentre le aree oggetto dei lavori ed i mezzi della ditta esecutrice degli stessi, due autocarri e
    due escavatori, venivano poste sotto sequestro.

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