Dopo gli eventi musicali estivi l’area dell'Ex Seaflight è stata liberata (di nuovo) e attende di diventare davvero un'arena
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Via il palco dall’Arena di Capo Peloro: si spengono le luci e la musica che hanno animato l’area sotto il Pilone per tutta l’estate. Dopo il successo del Messina Street Fish (vedi qui), che ha inaugurato lo spazio dell’ex seaflight, è toccato alle due serate dell’Rds Summer Festival a fine luglio (vedi qui). La musica poi è andata avanti per tutto agosto: l’arena, infatti, è stata palcoscenico di artisti come Fabri Fibra, Marco Masini e Giorgio Panariello, Daniele Silvestri e Massimo Ranieri (vedi qui). Quattro spettacoli che hanno riempito l’arena di pubblico messinese e non solo.
In futuro una vera e propria arena
L’estate sta finendo e si è chiuso il primo ciclo di eventi in quella che nei prossimi mesi dovrebbe diventare davvero un’arena. Lo spazio, recuperato dalla precedente amministrazione comunale e inaugurato dal sindaco Basile, è stato aperto al pubblico pur non avendo le caratteristiche di una vera e propria arena. Pavimento fatto di terra e cemento, con dei dislivelli in alcuni punti, sedute di plastica provvisorie e bagni chimici, condizioni che hanno fatto commentare negativamente alcuni spettatori che si aspettavano delle comodità in più. Il grande palco è stato da poco smontato e l’area, adesso totalmente libera, resta in attesa di prendere una nuova forma, più bella e confortevole.
Una volta liberata delle strutture precedenti, più che farci un’arena l’area andrebbe ri-naturalizzata. É o non é una zona a protezione speciale?! Oppure ce lo si ricorda solo per protestare contro il ponte?
Una volta liberata delle strutture precedenti, più che farci un’arena l’area andrebbe ri-naturalizzata. É o non é una zona a protezione speciale?! Oppure ce lo si ricorda solo per protestare contro il ponte?
Secondo quell’ipocrisia tutta messinese per cui le torri sono lo scempio ma il pilone é un simbolo da preservare.
E certo dobbiamo costruire subito laddove si è liberato spazio ed al posto di reintegrare il bello che la natura può darci, dobbiamo costruire e rioccupare per la maggior gloria e vanto di qualche politico.
Sempre gli stessi errori, sempre le stesse minchiate.
La gente se ne va in Croazia ed Albania non solo per i prezzi ma per la bellezza del territorio e per la sua natura e noi ancora a correre a presso a progetti concettualmente già vecchi 30 anni fa.
Il turismo dite…senza acqua senza pulizia e con un po’di cemento in più che non fa mai male. Vecchi dentro e fuori, vecchie le idee vecchio tutto.
Eh certo. Figurati. L’arena!!! Mettiamo altro cemento. Come se i disastri di questi mesi non ci stanno insegnando nulla. Finirà male. Molto male. La natura prima o poi si riprende quello che è suo e che l’uomo folle distrugge senza scrupoli.