Un settore che non si è mai fermato pur riducendo le corse e che ha garantito gli spostamenti di personale sanitario e forze dell'ordine oltre che di chiunque dovesse spostarsi per mandare avanti il Paese. E da qui si può ripartire se saremo tutti insieme
Ottomila persone impiegate, 90 milioni di passeggeri ogni anno, un fatturato di 600 milioni di euro che movimenta l’economia dell’Isola e 300 milioni di euro di investimenti. Milioni di chilometri percorsi per collegare fra loro realtà piccole, medie e grandi, per raggiungere ogni angolo della Sicilia e garantire a ciascuno, anche fosse soltanto uno, di poter raggiungere casa o il posto di lavoro, di andare in vacanza o semplicemente a trovare amici, parenti, familiari. È quello che viene comunemente chiamato TPL, un acronimo quasi anonimo che sta per Trasporto Pubblico Locale. Di fatto si tratta dei mezzi su gomma, gli autobus urbani ed extraurbani, ma anche del trasporto su ferro ovvero il tram e le metropolitane, che usiamo all’interno delle nostre città. Una realtà che garantisce la mobilità dei siciliani e permette di raggiungere anche posti dove la ferrovia non arriva.
Questo insieme di donne e uomini che ogni giorno lavorano per garantirci di poter raggiungere ogni angolo dell’isola o della nostra città sono fra quelli che non si sono fermati. Hanno ridotto i servizi per arginare la diffusione del virus Covid-19 così come è stato chiesto dalle autorità, ma hanno continuato a trasportare medici, infermieri, forze dell’ordine, cittadini che dovevano andare ad aprire le attività necessarie al Paese. Hanno circolato nelle città deserte rischiando in prima persona il contagio. Lo hanno fatto con l’accordo delle aziende nonostante lo sbigliettamento fosse ai minimi storici e dunque le corse sempre, tutte in perdita. Ma lo hanno fatto e continuano a farlo perché trasportare le persone non è soltanto un lavoro ma è un servizio, qualcosa di cui non si può fare a meno, per certi versi una missione.
E adesso che si parla di ripartenza il Trasporto Pubblico Locale è pronto e manda a tutti un messaggio: “Ripartite da noi”.
“Il TPL è al servizio dei siciliani così come delle istituzioni – dicono a nome di tutte le aziende associate il presidente Claudio Iozzi ed i componenti del comitato di presidenza dell’Associazione Trasporti Asstra Sicilia, Giacomo Bellavia, Giuseppe Campagna e Michele Cimino – e, oggi più che mai, vogliamo essere un punto di riferimento e un punto di forza. Vogliamo che si possa contare su di noi a tutti i livelli: urbano ed extraurbano, come è normale che sia”.
“Ma questa crisi ha colpito noi come tutti facendo registrare perdite da ben 20 milioni di euro al mese nell’intero comparto. Sentiamo sulle nostre spalle il peso della responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri lavoratori, padri di famiglia, nei confronti dei passeggeri che definiamo anch’essi ‘nostri’ per un senso di comunità che sentiamo forte; verso la Regione tutta intesa come territorio e intesa come istituzione, e vogliamo continuare ad essere al servizio di tutti con il medesimo impegno e, se possibile, anche con una qualità ulteriormente crescente”.
“Per questo chiediamo attenzione alle istituzioni alle quali abbiamo offerto e continuiamo ad offrire la nostra collaborazione. Ma le aziende hanno bisogno di interventi immediati, risorse senza incertezze per affrontare l’emergenza e per guardare con lungimiranza alla fase di ripartenza di un settore cruciale per la collettività”.”Quando sarà il momento di ripartire, e ormai sembra che questo momento si avvicini, il trasporto pubblico ci aiuterà a farlo, tutti insieme come e più di prima”.