Manifestazione e documento in Prefettura. Deposto un mazzo di fiori davanti al poster di Nino Candido e delle altre due vittime del lavoro a Quargnento
Un sit-in nel cortile della caserma dei Vigili del fuoco di Reggio Calabria per Cgil, Cisl e Uil. Un monito affinché non abbiano mai più a ripetersi tragiche morti sul lavoro, così come solennemente invocato di recente dai segretari regionali Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.
E inevitabilmente il pensiero va ad alcuni recenti psicodrammi collettivi, ma pure alla sciagura di Quargnento, in provincia di Alessandria, dove il 4 novembre 2019 trovarono la morte tre vigili del fuoco – appunto – tra i quali il reggino Nino Candido. Aveva solo 31 anni.
Omaggio e riflessione
All’inizio della manifestazione, la sobria deposizione di un mazzo di fiori da parte dei segretari della Triplice, Gregorio Pititto e Celeste Logiacco per la Cgil, Rosy Perrone per la Cisl e Nuccio Azzarà per la Uil, ai piedi del megaposter che, all’interno della sede reggina del Corpo, ricorda il sacrificio di Nino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches.
Quindi un momento di riflessione corale, sulla fondamentale prioritizzazione della sicurezza dei lavori e ineluttabili maggiori investimenti delle aziende su questo versante.
Il documento
Infine, i rappresentanti dei lavoratori hanno consegnato in Prefettura un documento congiunto. Cgil, Cisl e Uil sollecitano Governo, Istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti, parti sociali a stipulare un Patto per la salute e per la sicurezza sul lavoro «che deve inserirsi all’interno e in coerenza di un quadro pluriennale determinato dalla strategia nazionale di prevenzione e protezione, assente da sempre nel nostro Paese – si legge nella missiva – ma richiesta insistentemente negli anni dalle organizzazioni sindacali, e che deve definire in maniera chiara gli obiettivi, gli interventi, le misure di tutela da porre in essere in coerenza con la Strategia quinquennale europea, allineandosi al modello comunitario».
Quanto alle Istituzioni e agli organismi nazionali, le richieste sono di finanziare il programma pluriennale, concedere finanziamenti alle imprese condizionati alla garanzia di sicurezza e salute delle maestranze, varare il modello della qualificazione delle imprese e della “patente a punti” per determinare l’accesso alle gare d’appalto riguardo al rispetto delle normative vigenti, rendere pienamente operativi gli organismi nazionali competenti in materia di sicurezza sul lavoro, investire risorse sulla ricerca tramite l’Inail, garantire l’accesso all’anagrafe dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale, inserire la sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici.
Rispetto ai contesti lavorativi, le parti sociali chiedono che non si giunga mai a lavorare «senza una preparazione e un addestramento adeguati», che sia introdotto l’obbligo di formazione specifica per i datori di lavoro, che sia dato nuovo impulso al ruolo della rappresentanza anche ai fini di tutele particolari come la consultazione sulla valutazione dei rischi e le misure di tutela ovvero l’accesso al registro degli infortuni, che venga potenziata la contrattazione come fondamentale strumento «per declinare le misure di prevenzione», che si garantisca pieno accesso ai luoghi di lavoro per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e, misura molto peculiare di tutela indiretta della sicurezza sul lavoro, che si vietino i contratti d’appalto al massimo ribasso – in quanto molti imprenditori potrebbero, in sostanza, “trasferire” i minori introiti su livelli inferiori di sicurezza per le maestranze -, con obbligo per tutti gli appaltatori alla stipula del Duvri (il Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza).
Ancòra, riguardo agli attori della prevenzione, le istanze sono di assicurarsi che tutte le aziende siano munite di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza regolarmente designati dai lavoratori, «garantire appieno lo svolgimento del ruolo del medico competente», rafforzare le competenze e la formazione dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione, garantire una partecipazione effettiva dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per la sicurezza territoriale al sistema di prevenzione aziendale, effettuare «una campagna straordinaria di controlli da parte degli organi di vigilanza in ogni azienda», destinata a diventare poi costante e abituale nel tempo.