La parola alla rettrice Giovanna Spatari, a pochi giorni dal suo insediamento all'Università di Messina
di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
Rettrice Giovanna Spatari, la sua elezione ha suscitato grandi attenzioni al di fuori dell’Ateneo. Lei è la prima rettrice del sud d’Italia, non solo dell’Università di Messina. Per il 2024, quale potrebbe essere un segnale d’attenzione nei confronti del territorio?
“Intanto implementare le attività della Cittadella sportiva universitaria: un’esigenza molto sentita dalla popolazione. E intendo valorizzare le attività sportive per le persone con disabilità. Io ho assistito domenica all’allenamento della squadra di baseball dei non vedenti. Ho percepito il loro entusiasmo. Non a caso si sono classificati nel campionato di serie A. Altre attività per diversamente abili vengono svolte nella piscina. Mi piacerebbe che i segnali provenienti dallo sport, d’unione e aggregazione, possano essere aperti a tutta la città”.
Altre sinergie con il territorio?
“Abbiamo dei progetti con il commissario del Teatro “Vittorio Emanuele”, in collegamento con i corsi di laurea Cospecs (Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali, n.d.r.). Si apriranno nuove possibilità per i nostri studenti. In più, il rapporto con le aziende del territorio risulta centrale. Offrire la possibilità di sinergie con le imprese rappresenta uno stimolo per iscriversi a UniMe. Spesso i giovani optano per le Università di fuori, non a torto, per avere più occasioni di trovare lavoro dopo la laurea”.
Rettrice, qui, al suo fianco, c’è il prorettore vicario, Giuseppe Giordano, che lei ha appena nominato. Il fatto che con lei ci sia stata una forte novità, vista con simpatia anche dalla cittadinanza, la può rendere più libera nella scelta della composizione della squadra, date le inevitabili pressioni?
“Io mi sento serena in questo. È chiaro che una squadra deve tenere conto di tante variabili. Sceglierò, prendendomi un po’ di tempo, anche un mese, la squadra più adatta in funzione delle attuali esigenze dell’Università”.
Sul piano delle tappe programmatiche, dopo l’approvazione del bilancio, che cosa l’aspetta per il 2024?
“Il piano triennale e una serie d’adempimenti che riguardano i progetti di ricerca e l’adeguamento, a livello didattico, delle classi dei nuovi corsi di laurea. Ci sarà una visione programmatica e poi una gestione d’ordinaria amministrazione, che non è mai ordinaria”.
Oltre al completamento dei lavori per il Pnrr, c’è il grande tema delle residenze degli studenti…
“È stato il primo punto all’ordine del giorno della Crui, Conferenza dei rettori delle Università italiana, alla cui prima riunione io ho partecipato. È un problema sentito da tutti gli Atenei. Si stanno cercando d’individuare degli spazi utili. Si sta ipotizzando, sempre in campo nazionale, di fare accordi pubblico-privato e cercare di utilizzare, con una compartecipazione del ministero, degli hotel allo stato attuale in difficoltà. Potrebbe pure esserci un finanziamento per singolo studente. E noi immaginiamo di rendere più disponibili i posti che ricadono nella legge regionale sul diritto allo studio”.
Ma…come è finita con l’hotel Riviera? E la casa dello Studente?
Abbiamo imprese sul territorio???