Villa Quasimodo sporca e desolata. Ecco perché diventerà una piazza VIDEO

Villa Quasimodo sporca e desolata. Ecco perché diventerà una piazza VIDEO

Silvia De Domenico

Villa Quasimodo sporca e desolata. Ecco perché diventerà una piazza VIDEO

venerdì 05 Gennaio 2024 - 07:30

Poche famiglie con bambini la frequentano. La zona verrà riqualificata anche con i lavori alla stazione e il nuovo I-Hub

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Uno spazio spesso sporco e poco frequentato, eppure centralissimo. La villa Quasimodo, conosciuta anche come villetta Royal, si trova a pochi metri da piazza Cairoli, sulla via Tommaso Cannizzaro, ma pochissime famiglie con bambini la vivono ogni giorno. Non ci sente sicuri, è poco illuminata la sera e frequentata da persone che purtroppo la lasciano nel degrado. Non è difficile trovare resti di cibo, bottiglie di birra o lattine sparsi qua e la fra panchine e alberi. Anche i giochi sono stati più volte vandalizzati. Insomma uno spazio che potrebbe essere il fiore all’occhiello delle ville comunali è stato per troppi anni lasciato all’abbandono.

Via le vecchie recinzioni: tornerà uno spazio aperto alla città

L’amministrazione Basile ha deciso di riprendere in mano la situazione e dare una svolta a questa villa e in generale a tutta la zona. La Quasimodo, infatti, diventerà una piazza: verranno buttate giù le vecchie recinzioni per rendere lo spazio aperto e ben visibile dalla strada. Ci sarà più controllo grazie alla presenza di iniziative per bambini affidate ancora a Messina social city, come in tutte le altre ville della città. Inoltre con i lavori a piazza della Repubblica, la nuova fontana danzante e il futuro I-Hub l’intera zona potrà essere riqualificata e vissuta di più dai messinesi.

Ecco le immagini del degrado quotidiano in cui è immersa la villetta. Vedi qui la gallery fotografica 👇🏻

4 commenti

  1. COGITO ERGO SUM 5 Gennaio 2024 08:34

    Il degrado non deve meravigliare, ove si consideri che questo spazio non è utilizzato (ancora) per come dovrebbe e potrebbe esserlo. Intanto, abbiamo visto come la recinzione , davvero non impedisce , a chi lo voglia, di entrarci dentro e fare i propri comodi ; in secondo luogo, come si vede, si ripete lo squallido rituale dell’irregolare conferimento di rifiuti (In assenza di un servizio efficiente di vigilanza o di foto trappole). E ci si meraviglia che la cittadinanza se ne stia lontana ? MI chiedo : il consiglio di quartiere : cosa fa ? Ma cosa si vorrebbe ? Costruirci sopra un nuovo edificio ? E questo basta a far morire un importante pezzetto di verde della città, posto in una localizzazione centrale ??? Potrebbe essere, invece un’opportunità di lavoro per i disoccupati, magari di concerto con le organizzazioni del terzo settore. Magari una cooperativa fatta da loro potrebbe prendersene cura (di certo non ripeterebbero il melenso detto ” ammia nun spetta, ammia nun cumpeti” … ). Concludo, evidenziando il punto fondamentale : dobbiamo essere consapevoli che siamo di fronte ad un ennesimo esempio di spreco di suolo pubblico : su questo punto, chi di competenza deve agire al piu’ presto e porvi rimedio , per il bene comune di questa città.

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  2. Ma non ti indigni mai? Guarda come vengono tenuti i giardini in centro città? E la vigilanza? E i controlli? E’ inutile che spendete soldi quando poi i giardini e le villette sono un lerciume! Siete solo dei vanitosi e nulla più! Avete riempito la città di luci e di alberi di Natale solo per apparire! Ed i servizi! Dove sono i servizi che una città deve offrire ai propri cittadini?

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  3. E’ un luogo che da sempre ricordo come inospitale (quando non pericoloso).
    E le Amministrazioni comunali c’entrano davvero poco.

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  4. Le amministrazioni comunali c’ entrano eccome ,visto che è
    di loro competenza la gestione dei soldi per la manutenzione e il decoro delle villette comunali abbandonate …vorrei ricordare il degrado in cui versava la villa Mazzini e villa Dante poi riqualificate, e perché non si fa’ la stessa cosa con la villetta Quasimodo????? Condivido ogni cosa detta dal lettore Cogito Ergo Sum ed Emanuele, perché dicono esattamente le cose per come stanno .

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