L’orchestra tutta al femminile e siciliana, protagonista della trasmissione televisiva, ha fatto breccia nei cuori di tutti. L’intervista alla Direttrice d’Orchestra Alessandra Pipitone
La Women Orchestra è un’orchestra tutta al femminile e tutta siciliana. Diretta da Alessandra Pipitone, trasmette, con la sua musica, un messaggio di forza e speranza e fa emozionare. Come accaduto sul palco della trasmissione Tú sì que vales.
Il successo di Tú sì que vales
L’orchestra ha partecipato al programma lo scorso settembre con un bellissimo omaggio al maestro Ennio Morricone, un medley dei temi di musica da film più famosi riarrangiati dal maestro Alberto Maniàci.
Le musiciste hanno ottenuto un grande successo, con il sì dei quattro giudici Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi, Teo Mammucari e l’approvazione del 99% del pubblico presente; hanno emozionato tutti, tra sorrisi e lacrime, in primis quelle di Sabrina Ferilli.
Da allora sono entrate nei cuori di migliaia di spettatori, colpiti dalla loro forte identità, sia musicale che umana.
Ne abbiamo parlato con la Direttrice d’Orchestra, Alessandra Pipitone.
L’intervista
Un’orchestra totalmente al femminile e siciliana, siete 28 donne dai 18 ai 43 anni unite da una forte passione e tanto talento. Il grande pubblico vi conosce grazie al palco di “Tú sì que vales”, cosa vi portate dell’esperienza?
“Corretto! Siamo in 28, o almeno questo è il numero che rappresenta lo “zoccolo duro” del gruppo; poi, in base a repertori e luoghi ospitanti la formazione può essere cangiante, in sovrannumero. L’esperienza in tv è stata unica e indimenticabile. Siamo state accolte con calore, abbiamo seguito tutte le norme di sicurezza previste e abbiamo lavorato con una redazione sempre pronta a venire incontro a qualsiasi nostra necessità. Inoltre, portare la nostra musica nelle case di milioni di spettatori è stata un’emozione fortissima per tutte noi, ogni nota è stata espressa con tutto il nostro cuore”.
È cambiata la vostra vita dopo questo successo?
“Abbiamo ricevuto chiamate e mail da ogni dove con proposte di concerti e spettacoli da realizzare in tutta Italia e in Europa. Purtroppo la ripresa della pandemia ha bloccato molti progetti ma, nonostante ciò, siamo riuscite a realizzare altri due spettacoli tra cui uno per un’organizzazione di Bruxelles, Eurid, che ha portato in scena l’Eu Web Awards al Teatro Verdi di Pisa che premiava i migliori 5 siti dell’anno e l’organizzazione SiciliArte che ha organizzato un concerto per Natale. In quest’ultima occasione abbiamo proposto il nostro Christmas for Morricone con diverse musiche del grande compositore arrangiate dal Maestro Alberto Maniàci. A Maggio 2021 pare confermata la nostra ospitata per Io Talent Europe,uno spettacolo che andrà in scena a Daugavpils e subito dopo a Liepaia, in Lettonia. Restiamo fiduciose!”
Come vi sta influenzando questo momento tragico per l’arte?
“Ritengo che, nonostante la pandemia, siamo state fortunate perché siamo riuscite a suonare per alcuni eventi di cui vi ho accennato poc’anzi. Eventi, questi, che da un lato ci hanno reso molto felici, già solo per il fatto di poter continuare la nostra attività, dall’altro ci hanno fatto percepire quanto sia tutto diverso; è stato molto triste non sentire i soliti applausi, il respiro del pubblico. Nello stesso tempo lo spettacolo in streaming si è rivelato l’unico modo per continuare a fare sentire la voce dell’arte e per questo siamo grate a tutti gli organizzatori dello spettacolo che hanno voluto mettersi in gioco con queste nuove forme di fruizione. Anzi, auspico, che al rientro nei nostri amati teatri, vi sia la possibilità di continuare a portare negli schermi le produzioni registrate perché possano accendere la curiosità dei giovani, il nostro futuro”.
Durante il programma televisivo raccontate che la vostra storia inizia in una data importante, il 25 novembre 2017, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Com’è andata?
“L’allora direttore artistico del Teatro Lena di Cammarata, Michele De Luca, mi aveva invitata a creare un’orchestra tutta al femminile per onorare la giornata contro la violenza di genere. Non potevo assolutamente rifiutare un impegno così importante e socialmente impegnato, per cui dopo svariate chiamate ad amiche professioniste del settore, finalmente sono riuscita a mettere su un numero a tal punto ben consistente di artiste da farsi chiamare orchestra!”
Essere donna è stato mai un limite nel vostro lavoro? Qual è, invece, il messaggio che con la vostra arte volete mandare a tutte le donne e non solo?
“Essere donna è spesso un limite, ahimé. Ancora oggi ci portiamo un retaggio che vede suddivisioni di ruoli in base alla professione che si svolge. Se ci pensi, parlando proprio della mia posizione di direttore d’orchestra, questa risulta essere sui generis perché di solito nell’immaginario collettivo ci sta l’uomo a gestire decine di orchestrali. Ma questo tipo di pensiero abbraccia anche il mondo della politica, dell’ambiente imprenditoriale in genere, tutte quelle posizioni che vedono la donna essere leader di un team. Tutto ciò, comunque, non scoraggia, oggi come oggi; anzi, questo tipo di atteggiamento non ha fatto che rafforzare la nostra voglia di esserci e di mostrare a gran voce le nostre capacità.Il messaggio che vogliamo lanciare, invece, oltre a essere di natura artistica e musicale, è anche il nostro modo di stare accanto alle donne, per dire no alla violenza, di qualsiasi genere”.
Siete state da subito tutte e 28 o vi siete incontrate pian piano? Come andate tutte d’accordo?
“Ci siamo conosciute tutte in contesti diversi, tra un teatro e l’altro; io stessa ho suonato per diversi anni come pianista in orchestra per enti dello spettacolo e qui ho avuto la possibilità di conoscere centinaia di strumentisti. La cosa fondamentale per fare funzionare un gruppo così numeroso è di certo la voglia di produrre insieme senza bypassare la cura dell’aspetto umano. Non si può fare buona musica se non si va d’accordo, specie se si tratta di un progetto che va portato avanti negli anni, per cui si parla di collaborazione continuata. Come tutti i migliori amori, rispetto e progettualità devono stare alla base di un rapporto sano”
Cosa vi unisce oltre l’amore per la musica?
“Di certo viaggiare. Tutte amiamo scoprire posti nuovi e girare per territori sconosciuti. Diciamo che il connubio “musica e viaggio” è il regalo più bello che ci può capitare, perché avere la possibilità di riempire gli occhi di sempre nuova bellezza – e condividerla insieme-, non fa che tenerci più unite”.
Che valore ha la vostra Sicilianità?
“Un valore inestimabile. Siamo un popolo vulcanico, pieno di gioia e di entusiasmo, dedito all’arte e alle passioni. Tutti questi ingredienti ci rappresentano e delineano la nostra identità, di cui andiamo fiere”.